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L’igiene dentaleL’igiene dentale

8:55 am

Era venerdì sera, aveva appena finito il trattamento di igiene dentale dell’ultimo paziente della settimana, e Vera si sentiva leggera. Il mal di schiena che la perseguitava da qualche mese si era già fatto sentire qualche paziente prima ed ora poteva finalmente sedersi qualche minuto, prima di mettersi a sistemare lo studio per la settimana successiva. Il suo fisioterapista le aveva raccomandato tanto riposo, oltre ad alcune sedute per alleviare un po’ il dolore acuto di quel periodo. Purtroppo per Vera il riposo era cosa difficile: non solo lavorava in piedi, spesso piegata in avanti, ma, finito con l’igiene dentale, aveva un altro impiego che la vedeva faticare. Tutti i weekend si recava alla fattoria dei genitori ad aiutare con le varie faccende agricole gli anziani genitori che ormai non ce la facevano più. I due non volevano nessun tipo di aiuto, non volevano assumere nessun estraneo, e avevano detto a Vera più volte che avrebbero semplicemente smesso di coltivare, che si sarebbero ritirati ad una vita da pensionati che meritavano di certo. Ma lei non voleva che tutto finisse abbandonato. Amava quel posto, la fattoria in cui era cresciuta, ed aveva sempre sognato di esserne lei a capo un giorno. Non aveva ben chiaro quando quel giorno sarebbe arrivato (dato che non voleva smettere di occuparsi di igiene dentale), ma era certa che l’unica soluzione era continuare a mantenere in vita le campagne coltivate finché non avesse fatto il grande passo. Ed ecco che quindi toccava a lei fare la gran parte dei lavori pesanti. Non aveva voluto dire ai genitori del suo problema alla schiena perchè temeva che la obbligassero a fermarsi, ed ecco quindi che soffriva in silenzio per la maggior parte del tempo. 

Era venerdì pomeriggio, e Vera stava seduta sul lettino dove normalmente si sedevano i suoi pazienti durante il trattamento di igiene dentale. Era comodo, e la schiena le dava un po’ di tregua. L’idea di passare il weekend a zappare, raccogliere, piantare, spezzarsi in due, quasi le dava la nausea, e per la frustrazione si mise a piangere. Perché mai i suoi genitori non volevano assumere un bracciante? In fondo non sarebbe stato per molto tempo. Già, ma per quanto tempo? Si rese conto che era giunto il momento di prendere una decisione, che se voleva fare quel passo, se voleva cambiare la sua vita e trasferirsi alla fattoria, doveva decidersi a farlo. Oppure accantonare per sempre l’idea. Realizzare questo fatto la fece sentire ancora più triste, e pianse lacrime amare per un lungo tempo. 

Quando uscì dallo studio era ormai buio, ma aveva preso la sua decisione. Il mal di schiena era sparito ora che sapeva cosa avrebbe fatto l’indomani e per il resto della vita. Non si sarebbe più divisa in due vite tanto diverse l’una dall’altra. Aveva lasciato una lettera sul bancone della segreteria, quel giorno aveva fatto la sua ultima igiene dentale. Non sarebbe più tornata in città, una volta raggiunta la fattoria dei suoi.

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